Nel 2022, dopo il forte aumento dei pagamenti digitali durante la pandemia, si è assistito a un rallentamento della loro diffusione. Il contante, infatti, è tornato a guadagnare terreno ed è diventato il metodo di pagamento scelto da un terzo degli italiani. I digital wallet, invece, hanno registrato una netta diminuzione, con solo il 10% della popolazione che continua a utilizzarli.
Questi dati emergono dal 12° Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento di Minsait Payments, filiale del gruppo Minsait specializzata nei pagamenti digitali. Il rapporto evidenzia una decelerazione nell’uso di carte, bancomat e applicazioni di pagamento al termine dell’emergenza sanitaria, quando le transazioni digitali erano state fortemente incentivati dalle circostanze. Enrique Alvarez, responsabile dello sviluppo commerciale di Minsait Payments per l’Europa, definisce questa evoluzione come una “normalizzazione” dell’utilizzo dei pagamenti elettronici, un fenomeno che si riscontra anche in altre nazioni europee, non solo in Italia.
Nonostante il calo, i pagamenti elettronici sono ancora preferiti da circa la metà degli italiani (48%, rispetto al 53% nel 2021). Tuttavia, il 30% ha scelto di diversificare, privilegiando forme di pagamento come il contante o gli addebiti bancari, che sono in forte crescita rispetto al 19,3% dell’anno precedente. Circa il 24% degli italiani, pur utilizzando più metodi, continua a preferire carte di debito, credito o prepagate. Un 11% degli intervistati ha indicato di optare quasi esclusivamente per i pagamenti in contante, limitando l’uso di altri strumenti. A livello europeo, l’Italia segue la media del 48% di preferenza per i pagamenti elettronici, ma è il paese con il più alto utilizzo del contante.
Un altro aspetto importante riguarda le difficoltà riscontrate da alcuni esercenti, che non sono ancora completamente equipaggiati per offrire tutte le opzioni di pagamento digitale. Infatti, il 40% degli italiani ha dovuto adattarsi, nell’ultimo anno, a modalità di pagamento diverse da quelle preferite. Tra i motivi principali, il 19% ha riscontrato l’impossibilità di utilizzare il mezzo desiderato, il 15,3% ha avuto problemi tecnici e l’11,5% ha citato altre cause, come i costi legati alle transazioni.
Roberto Scorzoni, responsabile di Minsait Payments in Italia, ha sottolineato che la principale sfida resta quella di far evolvere gli esercenti e i rivenditori, affinché non solo adottino i pagamenti digitali, ma facilitino anche l’utilizzo da parte dei clienti.
Nonostante un calo nel 2022, le carte rimangono il mezzo di pagamento più comune in Italia. Il 2022 ha visto una diminuzione nell’utilizzo delle carte rispetto all’anno precedente: l’81,7% degli intervistati possedeva una carta di debito (contro l’85,9% nel 2021), il 50,9% una carta di credito (contro il 58,9%), e l’uso delle carte prepagate è sceso dal 66,8% al 55,9%.
Per quanto riguarda gli acquisti online, l’Italia è al primo posto in Europa, con il 95% della popolazione che effettua acquisti su e-commerce. La maggior parte degli italiani (31,5%) acquista con frequenza settimanale, mentre il 45,1% lo fa mensilmente. Le carte di debito, credito e prepagate sono scelte da oltre il 50% degli italiani, un dato superiore alla media europea del 48%. Inoltre, modalità di pagamento come il Buy Now Pay Later sono state utilizzate dal 13,3% degli italiani, che apprezzano la possibilità di dilazionare i pagamenti.
Infine, il mercato delle criptovalute sta crescendo, anche se ancora in misura limitata. In alcuni paesi, come in America Latina, circa un quarto della popolazione bancarizzata ha acquistato criptovalute, mentre in Europa la percentuale è dell’11,6%. In Italia, l’11,5% degli intervistati ha acquistato criptovalute, e un ulteriore 4,5% ha in programma di farlo, mentre il 7,7% sta seriamente considerando questa possibilità. A questi numeri si aggiunge il 20,7% di persone che non escludono l’acquisto in futuro, suggerendo un possibile sviluppo del settore nel breve periodo.
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